domenica 24 luglio 2011

Nasrudin, i cocomeri e le ghiande

Quel giorno Nasrudin era seduto all'ombra di un'enorme quercia quando l'occhio gli cadde sui cocomeri del suo orto. "Ma tu guarda" - disse tra sΓ¨ e sΓ¨ - "quella pianticella strisciante dΓ  dei frutti che faccio fatica a sollevare, mentre questa quercia maestosa produce delle ghiande piccole come ciliegie. ChissΓ  perchΓ¨ la natura ha commesso questa svista."
Non aveva ancora compiuto la frase che, dalla quercia, gli piovve  sul capo una ghianda. 
Per Nasrudin fu un'illuminazione, balzΓ² in piedi, alzΓ² le braccia al cielo ed esclamΓ²: "Che Dio sia lodato, adesso capisco. La Natura ha fatto le cose a pennello. Se invece della ghianda mi fosse caduto in testa un cocomero, sarei finito come Aziz, lo scemo del villaggio."